Ciò che faccio sorge da me come un istinto, casuale ed affatto impellente né necessario, ma ascoltato e covato, probabilmente distrattamente e di molto pigramente. I miei disegni, scarabocchi o dipinti sono un gioco, una sorta di composizione spontanea di ciò che i sensi mi bisbigliano in quel momento.
Credo che abbia a che fare col desiderio, la sensualità, l'amore, desiderio verso l'universo, la così detta natura ambigua e pura, ciò che più nell'esistenza sento degna di compassione, ammirazione, profondo rispetto e venerazione.
Trovo voluttuoso seguire il pennello che lascia segni e colori, divertente scorgere forme sbucar sul foglio, inebriante respirare le essenze.